
Napoli, l’Uovo e Pulcinella
Ho passato una vita tra i libri di scienza e arte,poesia e letteratura.
Chi mi conosce sa che mi innamoro facilmente come i bambini e per fortuna mi meraviglio ancora.
Coniugare la ceramica e le varie espressioni artistiche alle mie passioni è d’obbligo. Solo chi conosce ama e io continuo a studiare… tecniche, materiali, storie e leggende. Sono perennemente innamorata.
Uno dei miei grandi amori è Napoli ed in generale il Regno delle due Sicilie.
Ricca di meraviglie,Napoli la si può raccontare in mille modi e non si finisce mai di scoprirne tesori.
Molti di voi sanno che sono un chimico e la chimica ha molto a che fare con l’Alchimia da cui ebbe origine, e quale città, più di ogni altra, fu culla dell’Alchimia e dell’Esoterismo se non Napoli?
Mi sono sempre chiesta perché la fortezza più antica di Napoli che caratterizza così profondamente il golfo più bello del mondo si chiamasse Castel dell’Ovo. Spinta dalla curiosità ho fatto un po’ di ricerche e come immaginavo la storia merita di essere raccontata.
Si narra che il sommo poeta Virgilio (Mago, Profeta e Protettore di Napoli prima di San Gennaro) abbia nascosto un uovo magico all’interno di un’ampolla di cristallo a sua volta racchiusa in una gabbia di metallo, nel luogo in cui sorge la fortezza, che dal misterioso uovo trae il nome.
Le sorti della città dipendono dall’integrità di tale Uovo.
Ma perché proprio un Uovo, un oggetto così comune così banale?
L’uovo in realtà non ha nulla di banale, ma fin dall’antichità è stato caratterizzato da un simbolismo che attraversa tutte le culture orientali ed occidentali fino ad approdare nella filosofia alchemica in quanto simbolo dell'origine primordiale del mondo, l'archetipo in grado di riportare ogni elemento alla sua purezza originaria, risanando la corruzione della materia.
Per questo la pietra filosofale, ricercata dagli alchimisti per le sue capacità di trasmutare in oro i metalli vili, era assimilata ad un uovo, spesso di consistenza vitrea, i cui componenti, guscio, albume e tuorlo, corrispondevano ai tre ingredienti alchemici sale, mercurio e zolfo, che opportunamente combinati conducevano al culmine della Grande Opera.
Non a caso pare che nelle grotte di tufo dell’isolotto di Megaride, ove sorge Il castello, vivessero dei monaci Alchimisti .
L’uovo è legato a Napoli quindi in modo intimo, tant’è che la sua maschera per antonomasia “Pulcinella” pare sia nata proprio da un Uovo.
Questa storia, molto più ricca di dettagli e particolari, qui riassunta in poche righe è stata la fonte di ispirazione per le mie personalissime “Uova di Pulcinella” realizzate interamente a mano in terracotta policroma.
Possano le mie uova proteggere chi le possiede e rallegrarle come solo Pulcinella sa fare.
Ho passato una vita tra i libri di scienza e arte,poesia e letteratura.
Chi mi conosce sa che mi innamoro facilmente come i bambini e per fortuna mi meraviglio ancora.
Coniugare la ceramica e le varie espressioni artistiche alle mie passioni è d’obbligo. Solo chi conosce ama e io continuo a studiare… tecniche, materiali, storie e leggende. Sono perennemente innamorata.
Uno dei miei grandi amori è Napoli ed in generale il Regno delle due Sicilie.
Ricca di meraviglie,Napoli la si può raccontare in mille modi e non si finisce mai di scoprirne tesori.
Molti di voi sanno che sono un chimico e la chimica ha molto a che fare con l’Alchimia da cui ebbe origine, e quale città, più di ogni altra, fu culla dell’Alchimia e dell’Esoterismo se non Napoli?
Mi sono sempre chiesta perché la fortezza più antica di Napoli che caratterizza così profondamente il golfo più bello del mondo si chiamasse Castel dell’Ovo. Spinta dalla curiosità ho fatto un po’ di ricerche e come immaginavo la storia merita di essere raccontata.
Si narra che il sommo poeta Virgilio (Mago, Profeta e Protettore di Napoli prima di San Gennaro) abbia nascosto un uovo magico all’interno di un’ampolla di cristallo a sua volta racchiusa in una gabbia di metallo, nel luogo in cui sorge la fortezza, che dal misterioso uovo trae il nome.
Le sorti della città dipendono dall’integrità di tale Uovo.
Ma perché proprio un Uovo, un oggetto così comune così banale?
L’uovo in realtà non ha nulla di banale, ma fin dall’antichità è stato caratterizzato da un simbolismo che attraversa tutte le culture orientali ed occidentali fino ad approdare nella filosofia alchemica in quanto simbolo dell'origine primordiale del mondo, l'archetipo in grado di riportare ogni elemento alla sua purezza originaria, risanando la corruzione della materia.
Per questo la pietra filosofale, ricercata dagli alchimisti per le sue capacità di trasmutare in oro i metalli vili, era assimilata ad un uovo, spesso di consistenza vitrea, i cui componenti, guscio, albume e tuorlo, corrispondevano ai tre ingredienti alchemici sale, mercurio e zolfo, che opportunamente combinati conducevano al culmine della Grande Opera.
Non a caso pare che nelle grotte di tufo dell’isolotto di Megaride, ove sorge Il castello, vivessero dei monaci Alchimisti .
L’uovo è legato a Napoli quindi in modo intimo, tant’è che la sua maschera per antonomasia “Pulcinella” pare sia nata proprio da un Uovo.
Questa storia, molto più ricca di dettagli e particolari, qui riassunta in poche righe è stata la fonte di ispirazione per le mie personalissime “Uova di Pulcinella” realizzate interamente a mano in terracotta policroma.
Possano le mie uova proteggere chi le possiede e rallegrarle come solo Pulcinella sa fare.
disponibili in varie dimensioni su ordinazione
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